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La nostra attività estrattiva
La nostra attività di estrazione della pietra sul territorio salentino ha origini ben lontane, dal 1950 circa. Fondata da mio padre Donato ARCUTI (detto Cosimieddu!!!)
Inizialmente la cava era localizzata in Seclì (LE), sulla via per Neviano, successivamente poi si trasferì in località “LUSCI”, sulla strada provinciale che da Seclì-
La nostra cava dispone di impianti meccanici per la lavorazione del materiale cavato, impianti di frantoi e vagli per la produzione di inerti, impianto di segagione per ricavare lastre idonee alle varie dimensioni per i rivestimenti, pavimentazione, cordoli per marciapiedi, ornamentali a controllo numerico.
Lo scavo insieme a tutta la cava ed altre aree coltivabili, ad oggi si estende su una superficie di 30 ettari ed è profondo circa 35 metri, si sviluppa in verticale (fronte di attacco) e in profondità orizzontale (avanzata). Il bacino di estrazione, è rappresentato dalla roccia calcarea dolomitica, tipico calcare compatto duro e poco omogeneo (Pietra viva), rinvenibile come ossatura e scheletro delle Serre Salentine; esso varia però moltissimo nelle diverse contrade ed anche nelle medesime pietraje con alternanza di tufine, per colore, struttura, durezza, densità, resistenza alla pressione ecc... ed è formato di carbonato di calcio, con piccole quantità di magnesio e di ossido di ferro che disfacendosi danno come risultato lo STABILIZATO (miscuglio di terra rossastra e ghiaietta) o il MISTO CAVA (altro miscuglio ma più grossolano utilizzato come base tappetino, prima di asfaltare le strade).
Cumuli di sabbia e ghiaia
L’estrazione del materiale viene effettuato con esplosivo ed escavatori meccanici, il procedimento è assai semplice, anche se impegnativo dal punto di vista organizzativo: infatti, essendo necessario ricavare grandi blocchi, la predisposizione delle mine richiede cura e competenze molto particolari effettuate da Fuochini specializzati. Nei giorni precedenti la brillatura, con una perforatrice ad aste, si effettuano dei fori nella roccia da demolire, per una profondità di circa 10 metri, dove si calerà l’esplosivo.
Una volta demolita la roccia, l’escavatore meccanico a martellone la riduce in porzioni più piccole e un altro escavatore con benna da riempimento la trasferisce nei camion di grosse dimensioni "Dumper Perlini" che la svuoterà in un frantoio “primario rotarivo” poco distante, frantumando la Pietra in dimenzioni varie 0-
poi dalla bocca uscente ed in salita con un nastro trasportatore su di un grande cumulo. Da qui parte sotto tunnel un altro nastro trasportatore lunghissimo verso un mega impianto di “vagliatura e sgrossatura” che smista il "materiale fino" nelle tramogge e l'altro ancora grossolano, viene depositato in un cumulo provvisorio che sarà trasferito in mulini secondari di frantumazione, dove frantumano ulteriormente le pietre, poi si vagliano ancora e si selezionano a seconda della varia granulometria: sabbia fina, sabbia, ghiaietta, ghiaia, stabilizzato, ecc...
L'attività di cava e l'ambiente
L’attività di estrazione di materiale dalla cava comporta un uso temporaneo del suolo per la produzione di materiali utilizzati temporaneamente per costruire o ristrutturare case, scuole, ospedali, strade, ecc..
Le cave di roccia sono estese e profonde e necessitano di un certo tempo per essere ripristinate completamente. La possibilità di ripristino come la risistemazione dei gradoni e piantagione di alberi d'ulivo o eucalipto sulle aree non più coltivabili come estrazione, sono nella pratica aziendale, inoltre ci occupiamo di Riciclo materiale inerte proveniente dalla demolizione di vecchie case o dalle ristrutturazioni delle stesse, accogliendo in azienda scarti di cemento, piastrelle, mattoni informi, etc...
La nostra azienda si pone l’importante obiettivo di svolgere l’attività produttiva arrecando il minor impatto possibile all’ambiente nel quale opera, conciliando in questo modo gli interessi economici con la tutela del territorio che ci circonda.